Replying to Recap #65: Orlando Magic @ Los Angeles Lakers 98-107
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spawnixPosted: 10/3/2016, 09:11
ORLOrlando Magic98LAL
Los Angeles Lakers107


#Core



Smaltita la sbornia della lezione impartita ai Golden State Warriors, i Lakers ospitavano martedi notte gli Orlando Magic, in back to back a causa della gara giocata la sera prima, proprio a casa di Curry e compagni. La stanchezza poteva incidere negli uomini di Scott Skiles, ma d'altra parte, il fatto che se la fossero giocata alla pari a casa dei campioni del mondo, faceva supporre che coi "derelitti" Lakers, avrebbero potuto tranquillamente prendersi la rivincita.
Parli di Lakers e di Magic, due parole legate a doppio filo sull'onda del successo, sia grazie alle gesta del numero 32 from Michigan State, sia per i ripetuti furti commessi ai danni della Franchigia della Florida sul mercato, da Shaq allo stesso Howard, uno che ad L.A. non è ricordato in maniera idilliaca, ma che ha consentito alla franchigia gialloviola di scaricare Bynum e non rifirmarlo al massimo salariale.. una sorta di sei al superenalotto per come si è involuta da quel momento la carriera del "bimbhomer" number 17.

Si parte e l'intensità non è nemmeno un terzo di quella registrata domenica, contro gli Warriors. Orlando segna con discreta continuità e libertà, soprattutto Elfrid Payton imperversa indisturbato nelpitturato Lakers, senza trovare opposizione. Ricordatevi di Payton, ma non per i pessimi ricordi che evoca tale nome in noi tifosi Lakers, bensì
per quanto accadrà nel prosieguo del match.
Byron ha un accenno di "masterpiece" e toglie ben presto D'Angelo per inserire Huertas, favorendo un parziale Magic che si allarga fino al 24-17. Qui arriva la prima, piccola svolta: Marcelinho penetra e schiaccia un assist immaginifico alla Nash per Brandon Bass, che controlla a fatica ma è bravo a ribaltare l'azione sul perimetro, pescando Scarson per la tripla del -4. Un'azione spettacolare quanto insignificante, per il momento in cui si verifica, a fine primo quarto, ma l'impressione è che svegli dal torpore gli uomini del Barone.

Il secondo quarto vede i padroni di casa ridurre immediatamente il gap dal -6 al -3 grazie ad una tripla dall'angolo di Metta World Peace, un uomo troppo a lungo dimenticato, che tuttavia sta ritrovando un minimo di spazio nelle serate in cui Kobe dà forfait, complice l'assenza a lungo termine del giovane Brown. Il suo canestro - e la sua presenza - è fondamentale a livello emotivo, perchè ha la capacità di mantenere i compagni con la testa sulla partita, in una situazione nella quale, solo poche settimane fa, la squadra sarebbe sprofondata a 15 punti di distanza da Orlando. Nel secondo periodo non succede niente di rilevante a livello di punteggio, si nota solamente una maggiore presenza da parte di Randle e Hibbert, finalmente, che si fanno sentire anche fisicamente, nel pitturato avversario.
Scarson delizia la platea con un crossover più tripla col quale irride Fournier, festeggiato da Larry Nance in panchina, con tanto di parodia del francese a favore di telecamera.
Si va al riposo lungo ancora sotto di 6 punti, l'auspicio è che il B2b possa farsi sentire nei ragazzi allenati da coach Skiles, complice l'assenza di un uomo importante nella rotazione come Vucevic e il non ancora perfetto inserimento di Jennings e Ilyasova, neoacquisti via Milwaukee.
E cosi accade infatti, il quarto della svolta sarà il terzo.
D'Angelo inserisce finalmente le marce alte, facendo vittime in serie: dopo il runner di fine secondo quarto, per il nono punto di serata, D-lo punisce fisicamente Payton - Come promesso, rieccolo - e gli rifila sette punti in fila, gli ultimi tre grazie ad un canestro più fallo.
Dall'altra parte, Elfridio commette una turnover e le telecamere beccano Skiles chiamare platealmente il cambio al tavolo, avendone evidentemente abbastanza dello stupro in atto: entra Watson, la partita della scelta numero 10 del draft 2014, si conclude a metà del terzo periodo. Cj è un veterano, ormai, ma D'angelo è maleducato per DNa e neppure sa cosa significhi il rispetto delle gerarchie e per i più "anziani": altri sette punti in fila, Watson in preda ad un terribile mal di testa e partita letteralmente ribaltata. Da -8 a +9 nel giro di pochi minuti, con l'ex idolo di Ohio State che segna più punti in questa frazione (14 in 12 minuti) che negli ultimi tre secondi tempi disputati (Denver, Atlanta, G-State), dove aveva racimolato una decina di punti abbondante. A dargli una mano, oltre al solito prolifico scarson, è finalmente Randle, per il quale bisogna aprire necessariamente una parentesi.

Da questi lidi, come sa perfettamente chi ci legge, non siamo mai stati teneri con la stella di Kentucky University, vedi l'ultima gara contro i Warriors, dove nonostante una prestazione di squadra scintillante, Julius si era reso protagonista di iniziative imbarazzanti in attacco - culminate con palle perse, stoppate, sfondamenti....il peggio del suo già noto repertorio - e scioperi allucinanti in difesa, come se aiutare un esterno battuto dal proprio uomo, non fosse compito suo, anche se il difensore superato indossa una maglia gialloviola.
Beh, per una volta - spero non l'ultima - è un piacere sottolineare la prestazione matura e maiuscola di Randle, finalmente convinto (crediamo da qualcuno, è troppo evidente la metamorfosi rispetto alle ultime prestazioni) a giocare in post basso, spalle a canestro, evitando le drammatiche partenze in palleggio sulla mano forte, un marchio di fabbrica che nella lega avevano già localizzato a metà novembre. Udite, udite, nel terzo quarto coi Magic, è giunto addirittura un and-one con appoggio a tabellone di mano destra!!! Ebbene si, una solidissima performance, quella del numero 30, nella quale è stato raro se non impossibile rilevare sbavature o letture errate offensivamente, sebbene nell'altra metà campo permangano diversi vuoti di sceneggiatura (ma questo è più comprensibile, essendo n male insito in tutto il roster, quasi nessuno escluso).
E proprio D'Angelo, Randle e Clarkson, hanno raggiunto un traguardo statistico a dir poco rilevante: il primo trio di giocatori della stessa squadra a segnare almeno 23 punti a testa,
nella stessa gara, dai tempi di Durant-Harden-Westbrook ad Okc. In poche parole, il trio più produttivo in singola gara degli ultimi 4 anni nella Lega, il segnale che finalmente a Los Angeles - da non confondersi con San Diego - il lavoro sul nucleo giovane inizia a produrre dividendi.
Alla fine saranno 27 punti per Russell (11 su 19 al tiro), 24 per Clarkson (5 triple a segno) e 23 più 11 rimbalzi per un rinato Julione. Bass e Nance chiuderanno a quota 8 (10 rebs per il figlio d'arte, grande impatto per l'ex di turno), Huertas a 5+6 assist, la classe operaia che come spesso accade ultimamente, va in Paradiso.

Comunque, torniamo al match: si entra nel quarto periodo coi Lakers avanti di sette punti, e i tanti sostenitori del tanking speranzosi che il Barone si inventi qualche diavoleria per far tornare sotto i Magic. Speranze che tuttavia rimarranno deluse.
Scott aveva già provato ad inserire Kelly nel terzo quarto, forte della statistica a prova di bomba che non vedeva i Lakers cogliere una W con Ryan a referto, dalla bellezza di 11 mesi. Niente da fare, l'incantesimo si spezza, aldilà di un assist al bacio di Nance, scalpellato vergognosamente da Lelly (classica "perdita della maniglia" sul pallone servitogli schiacciato dal figlio di Larry Senior), l'impatto negativo dell'ex Blue Devil non sarà rilevante.
Marcelinho, lasciato per tantissimi minuti consecutivi in campo, si è confermato in periodo, facendo giostrare l'attacco a menadito e lasciando partire gemme preziose per Bass & co dal pick&roll.
Lasciato a piedi da Huertas e Kelly, le certezze di un tempo, e abbandonato anche dall'elegantissimo Kobe in borghese, Byron si è visto costretto ad allenare per vincere, ignorando che cosi avremmo accorciato a sole 3 partite il gap coi Suns.
E di conseguenza, gli ultimi 12 minuti sono stati gestiti e controllati in tutta tranquillità dai nostri ragazzi, che mai hanno messo in pericolo la 14° w stagionale, terza nelle ultime quattro uscite.

Ad Orlando non sono bastati i 49 punti in coppia di Fournier e Oladipo, del "sophomore" meraviglia Aaron Gordon si è intuito il talento, solo quando nel terzo quarto si è esibito in una schiacciata con gli effetti speciali, degna del suo già eccellente slam dunk contest. Troppo poco per espugnare il parquet della squadra più calda della Lega, e stavolta l'ironia non c'entra.


JAYWILL_22



RUSSELL

** VIDEO: Jordan Clarkson Nasty Crossover ***


MWPKOBE


CLARKSONRUSSELL


RANDLE



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Vi invito a rileggere la diretta dei nostri Livers.

Qua trovate il box score del Match.

E per chi non ha tempo di rivederla, ecco gli HL:

Full Game HL


Full Team HL


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